
La cremazione nella storia
La cremazione è una pratica molto antica (veniva chiamata anche agnizione) che compare nell’età neolitica. Fra i popoli a cultura elevata fu conosciuta dalle antiche popolazioni del Messico e dal mondo greco – romano.
In Asia ad esempio tale consuetudine si è mantenuta pressoché inalterata da millenni (si pensi all'India). E’ praticata normalmente anche in Indonesia, Indocina, e da molti popoli stanziati lungo le coste dell’America settentrionale che si affacciano sull’Oceano Pacifico.
I Greci cominciarono a cremare i loro morti 3.000 anni fa: la cremazione era il modo predominante di eliminare i cadaveri. L'importanza del rito faceva sì che fosse riservata alle persone più nobili e famose.
A Roma la cremazione si trasformò in un'usanza così radicata da far costruire e affittare dai parenti dei defunti loculi all'interno di un columbarium. I loculi erano delle nicchie o strutture simili, disposte orizzontalmente nelle pareti dei colombari, atte a contenere le ceneri dei morti. Presto la vendita di loculi o di interi colombari si trasformò in un lucroso commercio.
Con la diffusione del Cristianesimo, la pratica della cremazione nell'impero romano decadde a favore della sepoltura. Anche se la cremazione non era esplicitamente un tabù fra i cristiani, era guardata con sospetto dalle autorità religiose e, a volte, apertamente osteggiata a causa della sua origine pagana greco-romana e per la preoccupazione che potesse interferire con la resurrezione del corpo e la sua riunione con l'anima. Un altro motivo più pratico del declino delle cremazioni fu quello della crescente penuria di legname alla fine dell'Impero Romano, materiale ovviamente indispensabile per la combustione dei cadaveri.
Le cose cambiarono con l'avvento dell’ Illuminismo (XVIII secolo) e con Napoleone Bonaparte, il quale, tramite il celebre Editto di Saint Cloud del 1805 inerente all'obbligo di inumazione dei cadaveri in cimiteri extraurbani, gettò le basi di quelle che sono oggi le norme legislative in materia di diritto cimiteriale.
La cremazione è rimasta una pratica abbastanza rara nell’Europa occidentale almeno dino a XIX secolo. Il primo forno crematorio moderno funzionava a gas illuminante e fu installato nel Cimitero monumentale di Milano. Esso venne progettato e costruito dai professori Polli e Clericetti espressamente per effettuare la cremazione del banchiere milanese Keller che avvenne il 22 febbraio 1876 sul cadavere imbalsamato di questi, deceduto due anni prima. Alla cremazione assistette Paolo Gorini, che già si interessava a nuovi sistemi per lo smaltimento rapido dei cadaveri. Egli si rese conto che l'impianto di Polli e Clericetti era troppo complicato, delicato e costoso, per cui inventò e costruì nello stesso anno il suo modello di forno crematorio che ebbe un successo mondiale per la semplicità, l'economicità di produzione ed esercizio (funzionava con fascine di pioppo sul principio della fiamma indiretta). Il forno Gorini fu installato nel nuovo Crematorio di Londra e poi in quello di Bombay in India e fu adottato perfino in Giappone. Forni sul principio Gorini hanno funzionato quanto meno in Italia, fino agli ’70 / ’80 del ‘900. In seguito furono modificati a gasolio e quindi sostituiti con impianti moderni allorché in quegli anni la cremazione prese a diffondersi a livello di massa.